La FIAT 128: un mito che ha segnato un'epoca
La
128 è stato uno dei gioielli della
FIAT che ha dato un importante contributo alla storia dell'automobilismo alla fine del secolo scorso. I puristi potrebbero invece pensarla in modo diametralmente opposto, in quanto il veicolo costruito negli stabilimenti di Torino fu pionere della più moderna soluzione relativa alla trasmissone. La
128 fu il primo veicolo a montare il
motore trasversale, con cambio in linea e conseguente
trazione anteriore; in questo modo, l'auto era più compatta e concedeva ai passeggeri uno spazio maggiore in abitacolo.
L'interno della
FIAT 128 era particolarmente spartano; i sedili erano comodi e ampi, in quelli posteriori ci si ""sprofondava"" dentro, come nelle migliori poltrone dell'epoca. Lo spazio a disposizione era notevole, anche per l'assenza del tunnel centrale, che avrebbe dovuto lasciare spazio all'albero di trasmissione.
Dal punto di vista meccanico, la 128 era equipaggiata con un motore
1100 di cilindrata con
55 cavalli di potenza e, al posto di aste e bilancieri, adottava la più moderna
cinghia dentata in gomma per comandare la
distribuzione. Insomma, sulla 128 era stato fatto tutto il necessario per peggiorare l'affidabilità e la qualità tecnica della vettura, ovviamente in maniera inconsapevole o, più probabilmente, per ridurre i costi e ottenere maggiori consensi dal mercato. Effettivamente, la FIAT 128 fu apprezzata da molti automobilisti, per via della sua essenzialità, ideale per spostarsi comodamente e con una spesa contenuta.
La
128 ha anche saputo stupire, grazie alla
partecipazione a numerosi rally; tale versione del veicolo montava un
motore 1.3 di cilindrata e aveva una potenza di
67 cavalli. In tal senso, la trazione anteriore aiutò non poco i piloti durante la guida, soprattutto sull'asfalto.